Un cavalletto, una tela, un pennello io e tutta la mia passione....

Un cavalletto, una tela, un pennello io e tutta la mia passione....
...decido dove appenderla...la compro...ho già immaginato cosa disegnare...ma ogni volta è la prima volta...ho sempre paura di non farcela...ma una sera accade che.... incomincio...la tela è bianca...timidamente prendo la matita..pian piano prende forma.. è la mia voglia più nascosta..la parte di me più silenziosa, che si colora di sfumature..è semplicemente stupendo vedere come basta lasciarsi andare.....e mi ritrovo dopo un pò di giorni un'altra sorpresa....e incredula e fiera...appendo l'ennesimo dipinto.

venerdì 26 ottobre 2012

LA MIA PRIMA CREAZIONE DECORATIVA

Tutto è nato perchè la borsa mi piaceva, mi è stata regalata, ma non  gradivo l'immagine che c'era.

Così ho dato libero sfogo ancora una volta alla mia creatività.....ehhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh voilà... la mia prima borsa personalizzata... sono riuscita a realizzarla proprio come  l'ho immaginata.. sono ancora una volta soddisfatta di me.....!!!!!

Alla prossima....

lunedì 22 ottobre 2012

Le morbide e sinuose curve di una donna.. sono l'essenza della bellezza ...


Finalmente sono riuscita a terminarlo....è stato difficile.. Dipingere il suo corpo è stato molto bello anche se impegnativo...

La difficoltà delle sfumature mi ha fatto apprezzare la mia semplice e spontanea passione...

Sento di aver ricevuto anche questo regalo dalla vita....l'arte di dipingere che realizza una parte di me che adoro....la mia sensualità.



venerdì 24 agosto 2012

Pensavo....

Quanto meno te l'aspetti, e credi di aver sitemato la tua vita...succede che ti ritrovi in pieno cantiere...

Ti accorgi che le fondamenta che hai messo nell'ultimo passaggio della vita, nel momento in cui le stavi ultimando ti sembravano giuste e solide.

Ma spesso succede che la strada che percorri in un determinato momento, è indicata dagli eventi che in quel preciso momento segnano profondamente la tua vita.

Il tuo cammino è fatto di tanti piccoli passi messi ogni giorno, la tua vita va costruita giorno per giorno.

Ma solo dopo avere percorso un pò di strada, puoi renderti conto se, dove ti trovi, è il luogo che volevi raggiungere.

E' la prova non è altro che sentirti in armonia con cuore, mente, anima e coscìenza.

Se risultano in squilibrio, ci saranno conseguene fisiche e morali.

A questo punto devono entrare, in gioco i doni che la vita stessa ti ha donato venendo al mondo.

Doni che a chi più, a chi meno sono presenti nella propria vita in una certa misura.

Bisogna ricercare la volontà e la forza di guardare dentro di sè, per trovare la consapevolezza, la quale ti aiuterà a comprendere se la strada che stai percorrendo è quella che ti fà sentire soddisfatto, utile e appagato e se nel caso ci sono degli ostacoli avere la forza di superarli.

E l'unico modo per affrontarli e scegliersi attimo dopo attimo la vita con la cosapevolezza di quello che si è.

E per essere certo di quello che si è, importante chiederti con costanza, cosa vuoi dalla vita, dove vuoi andare, cosa vuoi fare...

Spesso accade che la tua realizzazione personale, non coincide con la realizzazione del tuo essere.

A volte la tua strada, non si trova nella personalità apparente e costruita, ma si trova nella parte più inconscia di te stesso.

Il tuo compito più arduo, sta nel viverti la vita scrutando le occasioni e le opportunità, che ti permetteranno attraverso la tua empatia, la tua capacità di ascolto, la tua compassione e l'amore per te stesso e verso gli altri, di riuscire a realizzare il  vero scopo della tua vita.



E la vita scorrerà da se..... e vivrai, comunque vada,
ciò che sei e desideri.














giovedì 23 agosto 2012

SE TU NON LO PERMETTI, NESSUNO POTRA’ MAI FARTI DEL MALE

Non possiamo mai giudicare le vite degli altri, perchè ogni persona conosce solo il suo dolore e le sue rinunce. Una cosa è sentire di essere sul giusto cammino, ma un’altra è pensare che il tuo sia l’unico cammino. Paulo Coelho

Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione.
Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro. Charlie Chaplin


E’ una questione di mentalità.
Se sei una persona determinata e consapevole delle tue capacità, le critiche degli altri non influiranno sulle tue scelte e le tue azioni e riuscirai ad eliminare la paura di essere giudicato.
E infine ricorda che chi sparla, il pettegolo, è di solito il più insicuro di tutti, anzi spesso soffre di una grande invidia e per indebolirti cerca di colpirti ingiustamente!Combattilo con l’impegno e la determinazione, con la positività e la sicurezza in te stesso!
Se qualcuno parla male di te senza nessun motivo, vuol dire che sei nella buoan strada, chi parla male e ti giudica ti sta dando importanza, pensaci…tu parli di chi non ti interessa? gli dai importanza? NO!
Esatto, se una persona non ti interessa non ti viene nemmeno in mente di nominarla, ecco perché sono convinto che la tua autostima deve crescere sempre di più, specialemnte quando qualcuno sta cercando di farti cadere, cambia l’energia da negativa a positiva, sforzati a cambiare il tuo atteggiamento con le critiche altrui, tu sei quello che sei, sei speciale così!
SE TU NON LO PERMETTI, NESSUNO POTRA’ MAI FARTI DEL MALE!

"Il senso di colpa in realtà, ti viene messo addosso da chi ti VUOLE DOMINARE, quindi liberati dai sensi di colpa."



Credo che non esista essere umano che non sia ammalato di SENSI DI COLPA
Riconoscere i propri sensi di colpa è difficile poiché significa ammettere la propria incapacità e la propria debolezza andando a toccare due fattori molto delicati e cioè :
  • l'IDEA DI PERFEZIONE grazie alla quale ognuno di noi è profondamente convinto di essere sempre perfetto e senza colpa alcuna
  • il proprio IDEALE DELL'IO, cioè quello che noi vorremmo essere o a cui aspiriamo, e col quale continuamente ci troviamo a confrontarci. Questo ideale dell'io è sempre sproporzionato rispetto alle nostre reali capacità
E' necessario comprendere che :
  • I sensi di colpa sono un gran peso e non consentono una vita serena e soddisfacente poiché ci allontanano dai nostri desideri e dal nostro progetto di vita.
  • I sensi di colpa si sono formati nel rapporto con la madre quando eravamo molto piccoli e rappresentano tutto ciò che essa ci proibiva, oppure che noi stessi abbiamo creduto non essere gradito a nostra madre.
  • La proibizione materna e/o paterna non è stata solo quella esplicita, anzi essa ci è stata passata soprattutto dal loro comportamento esterno che veniva poi interpretato dalle nostre menti ancora poco sviluppate e quindi incapaci di capire coerentemente
Antonio Mazzetti dice spesso che ognuno di noi ha almeno centomila comandamenti interni che non conosce e non riconosce come tali, ma ai quali ubbidisce ciecamente in modo assoluto. Questi comandamenti sono stati scritti dentro di noi dalla madre e/o dal padre quando eravamo piccoli; sono il super-io freudiano.

Infatti i sensi di colpa si basano sulla paura interiorizzata, spesso inconscia, di un giudizio negativo (nessuno infatti ha paura di un giudizio positivo), e che tale giudizio negativo comporterà una punizione che un bambino piccolo vivrà sempre come un rifiuto o una minaccia di ritiro dell'amore materno stesso.

In definitiva il senso di colpa ci dice "sei colpevole e verrai condannato e punito con l'abbandono", che per un bambino piccolo significa con la morte. Quindi sotto ogni senso di colpa c'è sempre il terrore del rifiuto, dell'abbandono e della morte.

Per lavorare sui sensi di colpa è necessario :

     - vederli
     - affrontarli con determinazione e costanza
     - ridurre sempre più le strategie e gli strumenti difensivi personali messi in atto contro il sentire, aiutandosi ad accentuare l'azione proibita in forma terapeutica, imparando a ridurre le resistenze e non a rinforzare lo stimolo.
  1. Un punto fondamentale è perdonarsi ed imparare a farlo, ad ogni fallimento durante questo tipo di lavoro, altrimenti i sensi di colpa si nascondono di nuovo nell'inconscio e si trasformano nella assenza di desideri
Louise Hay afferma che i sensi di colpa sono delle emozioni assolutamente inutili, perché non fanno star bene nessuno e non riescono a cambiare nessuna situazione.

Tuttavia il senso di colpa ha una sua utilità specifica e cioè ci consente di comprendere che nascondiamo una colpa reale.
Antonio Mercurio afferma che ogni senso di colpa nasconde una colpa reale.

La colpa reale è quella colpa che l'individuo commette nel non realizzare il proprio progetto di vita, la finalità per la quale l'Universo gli ha fatto dono della vita.
Colpa reale è rimanere ancorati ai meccanismi infantili e rifiutarsi di nascere al proprio progetto del se.

Ogni senso di colpa ha come radice una colpa reale, di cui diviene campanello d'allarme, di come siamo ancorati al potere materno e paterno.

Pertanto, riassumendo, quando ci sentiamo in colpa a causa dei sensi di colpa dobbiamo, secondo me, procedere nel modo seguente:
  • Mi sento in colpa
  • E' un senso di colpa?
  • Da quale proibizione materna diretta o indiretta mi deriva?
  • Quali resistenze o meccanismi difensivi adotto per ridurre la sofferenza?
  • Se non li affronto e non costruisco "qui ed ora" un progetto per uscire da questo tipo di senso di colpa che sento oggi, mi assumerò una colpa reale contro la mia persona e la mia coscienza.
  • Nel fare il progetto di liberazione, devo tenere presente sia il grado di libertà che possiedo, sia il concetto di perdono che quello di complicità.
  • Soprattutto non devo mai scoraggiarmi, poiché il lavoro sui sensi di colpa è lungo e difficile ma ripaga sempre con benessere e libertà.
  • Ogni piccola vittoria sui sensi di colpa dà una particolarissima soddisfazione, senso di appagamento e di vitalità altrimenti irraggiungibile con altre esperienze.

giovedì 9 agosto 2012

Accettare il presente significa accettare la vita.



Tutte le esistenze, gli oggetti, in una parola i fenomeni, sono manifestazioni momentanee, lampeggiamenti effimeri che durano soltanto per un momento singolo, dato che scompaiono non appena sono comparsi, per essere seguiti da un’altra esistenza nel momento seguente.
Impressionato dalla transitorietà e dall’incessante mutazione e trasformazione dei fenomeni, Shakyamuni Buddha li considera forze, movimenti, sequenze e processi, adottando così una concezione dinamica della realtà. Il mutamento, il divenire, è la consistenza stessa della realtà. Qualunque fenomeno abbia una causa deve perire, perché contiene in se stessa l’implicita necessità della dissoluzione.
Nel mondo non c’è né permanenza né identità. Non vi è nulla di stabile, di duraturo e di permanente. Tutto cambia d’istante in istante, come il corso d’una cascata che - benché ci appaia sempre uguale - è tuttavia in continuo cambiamento, poiché l’acqua vi si rinnova incessantemente e non una goccia resta al suo posto.
Impermanenza significa che tutti i fenomeni (cose, esseri, sensazioni, emozioni, pensieri, situazioni) sono soggetti al nascere e morire.
Tuttavia, senza l’impermanenza, la vita non sarebbe possibile: un seme di grano non potrebbe crescere, un bambino non potrebbe invecchiare, ammalarsi e morire.
Anche la nostra personalità, il nostro io, la nostra individualità non è un fatto reale ed ultimo, bensì solo un nome, che copre una moltitudine (un flusso) di elementi psicofisici interconnessi e in relazione tra loro. L’individuo è solo una combinazione di forze e energie psico-fisiche in continuo mutamento.
Cosa ci insegna l’impermanenza?
L’impermanenza ci insegna soprattutto a guardare le cose e le situazioni così come sono, senza sviluppare sentimenti di attaccamento o di avversione. Noi soffriamo non perché l’impermanenza sia di per sé sofferenza, ma perché non riusciamo ad accettare che le cose cambino.
Secondo l’opinione corrente, la permanenza dà sicurezza, l’impermanenza no.
In realtà, invece, l’unica cosa durevole è paradossalmente proprio l’impermanenza. E la nostra lotta per trattenere le cose così come oggi sono non solo è impossibile, ma ci provoca proprio quella sofferenza che vogliamo evitare. L’errore sta nel fatto che - per essere felici - ci afferriamo a ciò che è per natura inafferrabile.
L’insegnamento del Buddha sull’impermanenza e sul non io è una chiave per considerare le cose per quelle che sono: la povertà non è meno transitoria della ricchezza, la stupidità non lo è meno della saggezza. Una tale visione ci libera dall’attaccamento alle cose del mondo e ci infonde il coraggio di affrontare - senza avversione - gli inevitabili cambiamenti che intervengono nella vita : dalla perdita della giovinezza (e della vita stessa) ai mutamenti legati agli affetti, al lavoro, alla salute.
Comprendere l’impermanenza porta ad accettare il presente, il “qui ed ora” senza dar spazio e proiezioni al  futuro e senza “ricamare” sui ricordi del passato. E siccome è sempre il momento presente, accettare il presente significa accettare la vita.

LE FRASI PIU' BELLE DEL LIBRO " VELA BIANCA" di SERGIO BAMBAREN




Sii ciò che desideri essere.
Mostrati come desideri apparire.
Agisci come scegli di agire.
Pensa come vuoi pensare.
Pensa come vuoi parlare.
Persegui gli scopi
che desideri raggiungere
Vivi in armonia con le verità che senti tue.

Possiamo viaggiare per il mondo intero

in cerca della bellezza, ma se non la cerchiamo in noi
non la troveremo.

Un viaggio di mille migliaia di miglia

inizia con il primo passo....
nella giusta direzione......

Il tempismo è essenziale, quando si prendono decisioni destinate  a cambiare il corso della propria esistenza.

Non basta fare la cosa giusta per approdare a un porto sicuro: è altrettanto importante farla al momento giusto. Tutto ha una sua precisa collocazione nella vita, ed è sbagliato affrettare i tempi; ma quando arriva i momento bisogna essere pronti ad afferrarlo, perché se lo si lascia sfuggire potrebbe non ripresentarsi una seconda occasione.

Succede sempre che quando abbiamo aspettato tanto che un sogno si realizzi, quando abbiamo fatto tanti sforzi per concretizzarlo, e finalmente viene il momento di cominciare a viverlo, sulle prime non riusciamo a crederci. Ci vuole un pò di tempo perché possiamo convincerci che è proprio vero, e allora si prova una soddisfazione immensa. Ci si sene un po speciali, un pò diversi dagli alri.


Le scelte che facciamo tracciano il percorso della nostra vita.


Per alcuni il tempo è un nemico che li perseguita fino alla fine dei loro giorni. La paura della morte ossessiona coloro che sanno di sprecare la propria vita.

Ma per chi ha finalmente trovato la pace in se stesso e compreso l'essenza della mortalità fisica, il tempo diventa un silenzioso compagno, un tesoro, uno stimolo ad apprezzare ogni momento della propria vita senza darlo per scontato. Quindi il tempo è i nostro miglior alleato.

Il meraviglioso paradiso non sta in quello che ci circonda ma è dentro di noi.

Per raggiungerlo bisogna smettere di concentrarsi su quello che hanno e come sono glia altri, e invece scrutare onestamente nella propria anima. Una volta capito chi realmente siamo e che cosa realmente vogliamo essere, ciascuno di noi può costruire il proprio personale e unico paradiso.

Il male del corpo può essere arginato,

ma il male dello spirito può essere incurabile,
perché trascende la morte fisica.
La malattia fisica muore con il corpo,
ma la malattia che affigge lo spirito
muore solo con l'eternità.
Cura il male che affligge il tuo spirito e vivrai in eterno.

Ciò che conta nella vita

 non è quello che si ha,
ma quello che si fa.

Immagina e ti realizzerai.

Sogna e ti migliorerai.
Abbi fiducia in te, 
perchè sai più di quanto tu creda.

Non abbiamo una vita sola ma due:

quella che stiamo concretamente vivendo e quella formata da tutto ciò che d'indimenticabile abbiamo vissuto.

La verità non solo si mostra a chi sa vederla, ma parla a chi sa ascoltarla.


Non esiste un mondo perfetto, ma si può cercare di migliorare il proprio giorno per giorno.


Ormai avevo imparato che quelle che chiamiamo coincidenze sono cose che accadono quando stiamo facendo quello che dovremmo fare.


Quando vivi con la massima intensità, ti sembra di aver vissuto mille vite contemporaneamente.



Quest'unica vita che ci è stata data in dono è preziosa e dobbiamo farne buon uso, vivendone ogni istante fino in fondo, dando un senso alla nostra esistenza.


Non tutte le cose che vogliamo sono necessariamente cose di cui abbiamo realmente bisogno.

Più ci si evolve spiritualmente, più la risposta diventa chiara.
Sovente passiamo il tempo ad organizzare le nostre vacanze estive a fare progetti, su cosa fare del resto della nostra vita.
Dev'essere per questo motivo che a volte la vita ci passa accanto.
Non mettiamo  in discussione la nostra routine quotidiana, e invece di uscire dal guscio e guardarci attorno per trovare una vita più emozionante e piena, ci lasciamo andare e seguiamo la corrente.
Dimentichiamo che là fuori c'è un mondo intero che attende di essere scoperto, visto e ammirato, se solo ci prendiamo il tempo di percepirlo.

Dovremmo andare avanti con calma, un giorno alla volta.

quando verrà il momento di prendere una decisione la prenderemo.
Non dobbiamo fare altro che usare il nostro istinto e la nostra immaginazione per combinare i due mondi ai quali ora apparteniamo.

L'unico vero rischio della vita e non voler correre alcun rischio.


Il vero viaggio nella vita 

consiste non solo nel vedere mondi nuovi,
ma nel vedere il proprio
con gli occhi della verità

Che la tua vita sia meravigliosa!!!!!!!!



domenica 5 agosto 2012

Non so se continuerò sempre a rimanere incredula davanti ai miei dipinti ogni volta che finisco.

La mia splendida nipotina un giorno mi inviò una foto e mi chiese" Zia, mi dipingi questo quadro, è bellissimo, lo vorrei appendere in camera da letto".


Come al solito, non gli promisi nulla.


Mi sembrava troppo impegnativo, oltre che grande.


Ebbene, non mi sono assolutamente, arresa anzi, ho comprato la tela, 
ho incominciato a copiarlo,
a dipingerlo....
heeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 
pian piano è uscita anche l'ennesima mia opera..


E' bellissimo...


Non so se continuerò sempre a rimanere incredula davanti ai miei dipinti ogni volta che finisco.


Mi sono già organizzata per i prossimi, ma questa volta rimangono con me..... 



mercoledì 18 luglio 2012

Atteggiamento positivo: trovare i lati Positivi nelle esperienze difficili

Ti è mai capitato di conoscere persone che si lamentano sempre di ogni piccola difficoltà che incontrano?

Persone che amplificano ogni piccolo imprevisto, che trovano da ridire in tante cose?

E conosci invece persone che sdrammatizzano tutto?

Persone che invece di lamentarsi o di attaccare gli altri, di prendersela col destino, fanno tutto ciò che possono per Risolvere i loro problemi, magari col sorriso sulla bocca?

E poi ci sono le persone che appartengono ad una via di mezzo, coloro che cercano di essere obiettivi e che a volte sono ottimisti ed a volte cedono alle esperienze difficili.

Tu a quale categoria senti di appartenere?

A prescindere dal fatto di appartenere alla categoria degli Ottimisti, dei pessimisti, o ad una via di mezzo, è Utile affermare che a parità di difficoltà o di problemi nella vita, gli Ottimisti ottengono i Migliori Risultati, perchè questo?

Perchè gli Ottimisti Trovano in ogni esperienza della vita, bella o brutta che sia, un Insegnamento, qualcosa da Imparare, un lato Positivo da cui attingere qualcosa di Utile,  di Importante, e questo loro Atteggiamento Costruttivo permette loro di agire nel Migliore dei modi per Risolvere il problema, per trovare una Soluzione Giusta, Ottimale.

Allora possiamo chiederci: ma allora in ogni occasione di vita noi possiamo trovare un lato Positivo?

Da ogni esperienza possiamo Imparare qualcosa?

La risposta è: SI, senza ombra di dubbio.

Facciamo ora degli esempi pratici.

Il marito di una signora si innamora di un’altra donna, la moglie tradita può agire in due modi opposti, ad esempio se lei è pessimista può arrabbiarsi col marito, chiedere la separazione, pensare che tutti gli uomini sono traditori, pensare che non troverà mai più un uomo nella sua vita, rattristarsi, cadere in depressione, ecc.

Se invece la moglie tradita è una persona fondamentalmente Ottimista, dopo un primo periodo di difficoltà, di discussione col marito, di tristezza, comincia a farsi delle domande e pensa:

Cosa posso imparare da questa esperienza triste e difficile che mi è capitata?

E può rispondersi che non deve dare nulla per scontato, che è importante aspettarsi di tutto, che non conosceva abbastanza suo marito, che a volte col tempo si cambia, che forse la loro relazione non funzionava, anche se faceva finta di nulla, che forse è meglio che sia successo ora che può rifarsi una storia con un altro uomo anzichè in un momento troppo delicato della loro relazione, può pensare di trovare un uomo Migliore, che gli trasmetta quella Felicità che l’altro non riusciva a trasmettergli, ecc.

Come puoi notare la reazione da parte della donna Ottimista è quella di cercare un modo per Trovare una Soluzione, per ritornare alla Serenità, per non abbattersi, per Reagire Positivamente, per Migliorare la sua situazione di vita, per Cambiare in Meglio le sue Relazioni future, ecc.

Questo atteggiamento e questo suo modo di reagire ad una grande difficoltà che ha incontrato, le permetterà di Attingere alle sue Risorse Personali per Uscire fuori dal suo problema nel minor tempo possibile, e per Risolverlo.

Facciamo un altro esempio di una persona che perde il lavoro, se fosse una persona pessimista penserebbe: ecco succedono tutte a me, perchè proprio a me doveva capitare? Ed ora come farò? E cade in uno stato di disperazione che può durare anche tanto tempo.

Immagina ora che quella persona sia Ottimista, alla perdita del suo attuale lavoro penserebbe: ok ho perso il lavoro, in fondo non mi è mai piaciuto, e colgo questa occasione difficile per cercarne un altro migliore che mi piaccia di più e che mi faccia guadagnare di più.

Farò di tutto per trovarne un altro, metterò degli annunci, chiederò a degli amici, mi farò consigliare da qualcuno, guarderò su internet, andrò in giro a chiedere a tutti e cercherò di occupare in modo proficuo il mio tempo.

Potete stare tranquilli che in poco tempo questa persona Ottimista troverà un nuovo lavoro, Migliore che gli potrà dare soddisfazioni mai avute prima.

L’esperienza capitata all’Ottimista ed al pessimista è la stessa, ma uno ha reagito in modo dannoso per sè stesso, l’altro in modo costruttivo, ed i Risultati si vedranno col tempo.

Facciamo un terzo ed ultimo esempio: un ragazzo viene bocciato a scuola e perde un anno, se è pessimista può andare in crisi, pensare di fare una brutta figura coi compagni, con la propria famiglia, si intristisce e non sà se riprenderà gli studi, e così facendo potrà perdere delle grandi occasioni per il suo futuro.

Se invece il ragazzo bocciato a scuola è Ottimista può pensare: ok ho perso un anno, da ottobre voglio assolutamente mettermi sotto a studiare e prendere dei bei voti, o addirittura voglio cercare di concludere 2 anni in uno, per rimediare alla bocciatura, inoltre nella nuova classe avrò la possibilità di conoscere nuovi studenti e farò delle nuove amicizie, e potrò studiare con più facilità perchè studierò le stesse materie studiate l’anno precedente.

Come puoi notare l’atteggiamento Positivo anche nei momenti difficili della nostra vita è Importantissimo, a volte Determinante per Cambiare in Meglio noi stessi e la qualità della nostra vita.

Ecco delle Domande che puoi rivolgerti nei momenti difficili della tua vita per Risolverli al Meglio:

Cosa posso imparare da questa esperienza difficile?

Come posso trovare una Soluzione a questo problema?

Qual’è il Cambiamento Positivo che può nascere da questa situazione negativa che sto vivendo?

Qual’è il vantaggio che posso trarre da questa esperienza?

Da chi posso prendere esempio per Risolvere nel Migliore dei modi quella difficoltà?

Come posso prevenire un problema simile in futuro?

Dopo aver risposto a queste domande Costruttive, Mettile in Pratica giorno dopo giorno e vedrai Migliorare la tua Autostima, la qualità della tua vita e le tue Relazioni con gli altri.

Se fino ad ora hai reagito male, negativamente alle difficoltà della tua vita, è arrivato il Momento per Cambiare in Meglio te stesso/a, la Qualità della tua vita e le tue Relazioni con gli altri.

Un cordiale saluto

Tutti noi siamo lo specchio di quello che pensiamo di essere

Osservando una persona non si fa altro che osservare il suo modo di pensare. Essa è il risultato del suo modo di pensare, come pure l'ambiente in cui vive e interagisce. Per cui basta un po' di spirito di osservazione per capire con somma facilità a che modello di pensiero corrisponde il nostro interlocutore. Il pensiero umano è un'energia potentissima per cui è vitale pensare in maniera positivamente decisa. Ad esempio, una persona che si pone un quesito mentale del tipo: «penso che questo progetto avrà successo», manifesta una energia molto debole. «Questo progetto avrà successo, sono sicurissimo che avrà successo !», un modo di pensare che ha tutta un'altra energia.
Ogni giorno tutte le forme di pensiero interagiscono di continuo con tutte le cose che ci apprestiamo a fare. Infatti, pensi che una cosa ti andrà male? Allora ti andrà male.
Pensi di essere una persona sfortunata? Allora sarai sfortunata. Pensi di essere sfortunato in amore? Allora sarai sfortunato in amore. Questo significa che tutto è creato dal pensiero, dai nostri pensieri. In questa densa gamma di
frequenza in cui viviamo si tende a percepire una differenza tra il tempo che intercorre tra il pensiero e la sua manifestazione fisica, ma la forza del pensiero rimane sempre all'origine di tutto.
Osserviamo per alcuni istanti il mondo che ci circonda. I palazzi, i monumenti, i mobili e tutti gli accessori, sono stati tutti creato dal pensiero. Le azioni di progettarli e fabbricarli sono avvenute mediante il pensiero. Se nessuno avesse pensato di progettarli non esisterebbero. Quale significato è attribuibile a ciò? Il significato che tutti noi viviamo in un mondo di illusioni, in quando il mondo è un riflesso, uno specchio del pensiero umano.
Ciò che pensiamo che il mondo sia, sarà. O almeno quella sarà la nostra percezione del mondo.

mercoledì 23 maggio 2012

Ieri mattina ho preso coraggio e l'ho portato via da casa...

Questo è un nuovo inizio, che significa....

che ho dipinto questa tela per la mia dolce nipotina che è in attesa dello splendido Gabri e che ha messo su casetta da un mesetto circa, e mi ha chiesto di dipingergli questo quadro.

Per me è stato un pò difficile dipingerlo e sapere che non l'avrei appeso alle mie pareti di casa e che non l'avrei potuto vedere ogni giorno......

Ieri mattina ho preso  coraggio e l'ho portato via ...

Adesso è appeso alla parete della sua casa e sono contenta perchè lei desiderava un mio dipinto e io sono felice che la mia opera stia con lei.

Mi ha già commissionato  un nuovo dipinto....

bellissimo!!!!!....

Dovrei farcela anche questa volta... ne sono sicura perchè mi emoziono sempre più ogni volta che ne finisco uno...

domenica 20 maggio 2012

tratto dal libro : “Il buddista riluttante- Viaggio di un occidentale alla scoperta del buddismo” – ediz.Esperia

La nostra felicità non dipende da qualcun’ altro.
Quel particolare tipo di felicità DURATURA ,che può essere il fondamento della nostra vita, non è dipendente da cause esterne, può scaturire solo dall’INTERNO.
E’ questo cambiamento interiore , nell’INTERPRETAZIONE della realtà , che da solo determina il successo o la sconfitta nella ricerca di una vita felice..
Se siamo deboli i problemi ci sovrastano e diventano insormontabili, un vero e proprio Monte Everest da scalare.
Se siamo forti , rimpiccioliscono e diventano solo una PROVA che possiamo SFIDARCI a superare.
Inoltre, questa nuova percezione della realtà , trasforma l’intera natura dell’equazione. La sfida non sta più nell’affrontare il problema , ma nel diventare PIU’ FORTI, nel costruire una FORZA INTERIORE tale, da non farsi abbattere dall’insorgere delle difficoltà. Questo cambiamento , rappresenta il nocciolo di tutta la faccenda e una delle promesse solenni della pratica del Buddismo di Nichiren è quella di accrescere costantemente la nostra SICUREZZA INTERIORE e la nostra AUTOSTIMA.
Il paradosso straordinario che sta al centro di questa pratica è che non basta vedere PROBLEMI e DIFFICOLTA’ come fattori inevitabili della vita. Dobbiamo IMPARARE a considerarli FONDAMENTALI per la nostra CRESCITA e la nostra FELICITA’…(stimolo per un’ulteriore crescita)…L’idea essenziale del buddismo quindi è , che i problemi e le difficoltà siano uno STRUMENTO , un’OPPORTUNITA’, per la nostra crescita SPIRITUALE. Se ci pensate un attimo , sono l’unica “palestra spirituale” in città , la prova indispensabile senza la quale non possiamo sviluppare il “muscolo dello spirito”, che serve a condurre una vita ricca e felice.E’ un dato di fatto, e tutti ne abbiamo sperimentato il funzionamento. Quando superiamo un problema , proviamo un grande senso di soddisfazione personale più grande è il problema risolto , maggiore è l’ebbrezza provata. Per un pò ci sentiamo forti e gratificati, abbiamo maggiore fiducia nella nostra capacità di affrontare le difficoltà, non solo in quelle particolari situazioni, ma in ogni circostanza della vita e delle nostre attività.Questo è un punto chiave. Da quella maggiore sicurezza deriva un maggiore senso di benessere. In fondo il buddismo chiede solo di avere sempre ben presente quest’idea e di esserne ben consapevoli, rafforzandola con l’ENERGIA e la SICUREZZA INTERIORE che DERIVANO dalla PRATICA QUOTIDIANA.
Questo è l’atteggiamento diverso a cui tendiamo : i problemi rimangono gli stessi, ma la nostra CONVINZIONE di poterli SUPERARE è PROFONDAMENTE CAMBIATA, e se siamo certi di poterli superare , questi nostri problemi CAMBIANO ASPETTO, e non appaiono più così preoccupanti o intimidatori.
Per questo li chiamiamo : SFIDE !
E’ anche questo un cambiamento estremamente significativo , in quanto i problemi sono comunemente considerati NEGATIVI e DEPRIMENTI . Mentre le SFIDE sono STIMOLANTI ed EDIFICANTI.
E’ importante sottolineare che non stiamo parlando di STOICISMO, non stiamo dicendo di sopportare le difficoltà, o di sviluppare spalle larghe per potere sostenere grossi pesi. Stiamo parlando di TRASFORMARE le difficoltà , in una fonte di BENESSERE per noi e gli altri. Un insegnamento che all’inizio può sembrare “strano” , per non dire “astruso” , si rivela dunque immensamente LIBERATORIO.
Il buddismo ci insegna che paradossalmente, se crediamo che la nostra FELICITA’ dipenda dall’assenza di problemi e difficoltà , stiamo mettendo in atto una strategia destinata a fallire, perché NON ESISTE una simile condizione!
Se invece tendiamo ad un PROFONDO e DURATURO BENESSERE da mettere al centro della nostra vita, possiamo trovarlo solo in mezzo ai PROBLEMI che la vita ci pone DAVANTI, AUMENTANDO IL CORAGGIO e la SAGGEZZA per sfidarli e superarli !

Come riconoscere l'amore del cuore


Molti si chiedono: cos'è veramente l'amore? Come riesco a distinguerlo da altri sentimenti di affetto? Sappiamo che possiamo trovarlo nel cuore, al centro del quarto chakra. Eppure, molti quando l'incontrano per la prima volta si chiedono: dov'è?
L'energia del cuore non ha infatti alcuna sfumatura sentimentale. L'amore non è emozione e segue dei ritmi completamente diversi: le emozioni vanno e vengono, sono soggette alle situazioni, hanno degli alti e bassi; l'amore è costante, è un sintonizzarsi con se stessi. Le emozioni legate all'innamoramento passano, mentre l'amore resta.
L'amore non dipende quindi dal partner, ma dal nostro centro. E' uno spazio al centro del nostro petto che permette ai pensieri e ai sentimenti di entrare e di uscire incondizionatamente, accetta tutti i moti interiori senza giudizio, non ci paragona con gli altri e non confronta i nostri comportamenti con i nostri ideali.
Lama Yesce, il nostro primo maestro tantrico, parla dell'amore come «uno stato mentale infuso di chiarezza, di semplicità e tolleranza, dotato di serena saggezza e di profonda compassione. Consiste nell'aprire totalmente il nostro cuore, mantenendolo tale il più possibile.»

L'energia del cuore

L'energia del cuore accoglie e accetta anche tutte le altre energie, non conosce le parole «buono e cattivo», è un'energia piuttosto fresca, non focosa, priva di passioni o antipatie; con la sua imparzialità distaccata riesce a comprendere tutti gli opposti, accetta senza condizioni e accoglie anche il partner senza critiche o pretese.
L'amore vibra con le emozioni, ma senza lasciarsi coinvolgere. L'amore ha la capacità di amare la realtà così come è, di conoscere tutti i difetti di un partner e di continuare ad amarlo. Considerando il partner nella sua interezza, l'amore diventa una forza incredibile.
Indicare nel cuore la sua sede non è una metafora, quello è il reale spazio fisico nel quale proviamo amore, sentimento che si traduce con la sensazione di essere completi e colmi, in pace con noi stessi, accoglienti e vasti, in grado di comprendere ciò che viene da dentro e ciò che arriva dal mondo.
L'amore si rivolge al proprio essere nella stessa misura in cui si rivolge agli altri. Chi afferma di amare gli altri più di sé stesso in realtà non ama: insegue un'idea. Se amiamo non saremo mai vittime o martiri, ma semplicemente felici. L'amore non conosce altruismo come non conosce egoismo, perchè accetta ad entrambi.
L'amore ha un ampio respiro, in senso metaforico come in senso reale. Un chakra del cuore aperto si manifesta esattamente con una sensazione di apertura nel petto, un libero fluire del respiro che attraversa il torace con il suo movimento ritmico e si ripercuote negli altri chakra, sia alti che bassi.
Per questa ragione i buddisti meditano sul respiro: oltre a rendere la mente più equilibrata e concentrata, ci riporta al nostro chakra centrale, dandoci un'incredibile stabilità interiore.
Collegare i nostri pensieri, sentimenti e sensazioni mutevoli alla continuità del respiro è forse la strada maestra per nutrire e aprire l'energia del cuore. Questo ci porterà a una comprensione delle cose che non proviene dall'intelletto, ma dall'intuizione, e deriva direttamente dalle esperienze vissute con intensità.
Il chakra del cuore è collocato esattamente nel mezzo degli altri sette, mette in contatto i tre chakra personali inferiori con quelli spirituali superiori.

La via verso l'amore

L'amore non è qualcosa che possiamo aspettarci di ricevere. Finché non ci collegheremo con l'energia del nostro cuore, non saremo in grado di accorgerci se qualcuno ci ama.
Come nella sessualità, anche rispetto all'amore abbiamo un limite di sopportazione e a volte, quando ci innamoriamo di una persona, inconsciamente usiamo qualche strategia del secondo o del terzo chakra per uscirne. La ragione di questo comportamento è che non siamo abituati a tanto amore: dobbiamo imparare ad aprire il nostro cuore passo per passo.
Amare presuppone aprirsi nella mente, il che significa smettere di determinare la nostra vita con il pensiero e consiste nel permetterci di cogliere quegli stimoli sottili che vengono dai chakra superiori.
Quando siamo «nel cuore», i pensieri diventano silenziosi e formano un vuoto all'interno del quale può sorgere un'altra potenzialità nella nostra mente: l'intuizione che vede e comprende in modo istantaneo e in un'ottica più ampia.
Amare presuppone anche di renderci attivi emotivamente, senza trattenere le emozioni per paura, vergogna, perché pensiamo che non siano adeguate o accettabili. Anzi, richiede proprio di liberare la pressione nella nostra pancia (secondo chakra), esprimendo e regalando le emozioni.
In questo modo diamo nutrimento al corpo fisico e ai tre chakra inferiori. Per amare bisogna avere dei chakra inferiori forti, sentirsi a proprio agio nel corpo, nel proprio io, nei sentimenti e nei rapporti con gli altri. Viceversa, l'amore non trova un appoggio dal quale espandersi.
Prima di poter aprire il cuore, dovremo esserci creati un Io forte che non si senta dipendente, cioè un Io maturo e non infantile, sempre bisognoso di qualcosa e di qualcuno.
Accettare gli altri va di pari passo con l'accettare se stessi, stare bene con gli altri è più facile per chi sa stare bene anche da solo; essere intimi all'interno della coppia è qualcosa di molto simile all'essere soli: in entrambi gli stati diventiamo intensi e veniamo inevitabilmente sollecitati da ciò che in noi richiede ancora attenzione, dedizione, impegno o accettazione.
L'amore è la cornice della consapevolezza, all'interno della quale la nostra solitudine può trasformarsi in un profondo «stare bene con se stessi» che, una volta conosciuto, può essere anche condiviso, senza entrare in ansia.
Ma il nostro cuore si aprirà soltanto se sarà libero. Arrivare all'energia del cuore significa infatti abbandonarsi a se stessi, saltare verso l'interno, e non può mai essere frutto di un'imposizione. Solo così dare e ricevere diventano azioni autentiche, senza attaccamenti o rimorsi.
Nel buddismo la strada verso il cuore viene chiamata «la via del bodhisattva». Non è possibile arrivarci senza impegno e senza sforzi: richiede continue attività pratiche e meditazioni guidate dal desiderio di realizzare l'amore nel proprio corpo e nella propria mente. Il rapporto di coppia è un'ottima occasione per percorrere questa strada e diventare così persone sempre più colme di amore.
L'amore non cade dal cielo come l'innamoramento o l'attrazione, né si può ottenere con la volontà o con lo studio. Richiede invece il dedicarsi con passione a noi stessi, alla nostra vita interiore, permettendo a tutti gli avvenimenti importanti di collegarsi al nostro centro, in uno spazio interiore che li comprende nella loro interezza.

L'abbraccio

L'esercizio che proponiamo di seguito, l'abbraccio del cuore, può essere d'aiuto in quest'ottica. Anche se è semplice, provandolo vedrete che porta in sé la potenzialità di creare amore e intimità, instaurando un legame profondo con l'amato. Chi ha bevuto una volta questo nettare, rimarrà assetato finché non ritornerà di nuovo alla fonte.
Prendetevi cinque minuti per un abbraccio: rimanete entrambi in piedi per mantenere il flusso energetico dal basso verso il cuore, e abbracciatevi in modo tale da essere in contatto totalmente, dai piedi alla testa. Respirate con consapevolezza e dirigete l'attenzione della mente alle sensazioni corporee e alle emozioni senza usare le parole.
Ripetete questo abbraccio ogni giorno, per esempio la mattina prima di andare al lavoro. Restate con l'attenzione concentrata sul corpo, in modo da percepire anche le piccole sensazioni, i piccoli spostamenti di energia, o i movimenti nella forma dell'aura.
Cosa senti? Quali parti del corpo e quali chakra sono aperti verso il partner? Quali invece sono chiusi? Dove non senti niente? Dove fluisce qualcosa? Ti senti nutrito, soffocato o liberato? Cosa eviti e cosa ottieni attraverso le tue strategie di difesa (per esempio: parlare, tossire, muoverti, ridere, trattenere il respiro)?
Se hai la sensazione che non accada nulla, lascia fluire questo nulla nel corpo e ciò che provi per esso. Ripeti l'esercizio per un mese, aumentando gradualmente la durata dell'abbraccio (fino a dieci minuti). Se nasce un desiderio sessuale, restate ugualmente abbracciati: separate il sesso da questo rituale. Chiudetelo con un saluto o una parola (volendo, potremo condividere la nostra esperienza con il partner raccontandogliela).
Può darsi che inizialmente ci saranno dei momenti in cui non sentirete nulla e vi chiederete: «Ma che senso ha? Lasciamo perdere!». E' importante invece non smettere, ma osservare questi pensieri e continuare l'esercizio, focalizzando l'attenzione sul respiro e sulle sensazioni corporee. Quando andate a contattare il vostro cuore, la prima cosa che spesso incontrate è un grande vuoto, la noia, il niente.
Vi può anche accadere di sentirvi completi in voi stessi e, come per miracolo, di annullare i confini col partner, nonostante vi resti la chiara percezione dei vostri limiti: vi siete uniti energeticamente. Si è ripetuto lo stesso fenomeno che avviene quando vi innamorate, ma questa volta in forma più consapevole, anche se meno coinvolgente. E' meraviglioso però sapere che, volendo, potete riassaporarlo tutti i giorni grazie ad un semplice abbraccio.
Dopo averlo praticato per uno o due mesi, potete inserirlo anche nei giochi erotici: per esempio, come inizio prima di passare alle carezze e ai baci. In questo modo un rito amoroso potrà diventare una meditazione a due.

domenica 22 aprile 2012

Il nostro futuro dipende dalla causa che stiamo mettendo adesso

Viviamo molto nell'illusione dell'amore:
scambiamo l'innamoramento con l'amore, mentre invece sono quasi due opposti.




Nell'innamoramento c'è un desiderio strettamente egoistico perchè  cerchiamo qualcosa per noi.


Cerchiamo il consenso, l'affetto, l'amore, la stima dell'altra persona.




L'amore è l'opposto; Siamo noi che diamo a ciò che è fuori, alla persona che abbiamo davanti.


Sicuramente l'innamoramento è quello scatto che serve per iniziare una relazione ma è impossibile restare innamorati per 50 anni.


Quindi per ognuno di noi sarà capitato che all'inizio è tutto bello e poi...non capiamo mai quando è incominciato....ma qualcosa è cambiato...e incominciamo a farci mille domande....


Se ci fermiamo un attimo e per chi ha avuto più relazioni, si sarà reso conto che a volte ci si ritrova a vivere situazioni già vissute, ad affrontare liti sempre per gli stessi motivi, quasi con le stesse parole nonostante le persone non son le stesse......


Forse la felicità che ricerchiamo non è dipendente dal fatto di stare o non stare con una determinata persona,, ma dobbiamo ricercarla dentro di noi questa tanto ansimata felicità.


A finchè la nostra felicità dipenderà da una persona, o da un fattore esterno, non sarà una vera felicità,
 Oggi siamo felici, chissà domani?


Se analizziamo ogni momento della nostra vita, ci renderemo conto che tutte le sofferenze che abbiamo nascono dalla nostra pretesa di avere e non dalla nostra volontà di dare.
Noi abbiamo sempre la possibilità di dare, mentre invece la possibilità di avere è legata all'ambiente e a chi ci circonda.


Bisogna fare una rivoluzione e cambiare questi valori.
Il valore corrente è quello di avere. una bella domanda potrebbe essere:" Chiederci che cosa possiamo fare per la nostra vita. 


Cosa possiamo dare in quel momento della nostra vita, al di la del fatto di stare bene o male., quale buona causa possiamo mettere in quel momento.


Bisogna allenarsi a dare.


Non ha importanza la qualità o che cosa diamo l'importante e dare tutto ciò che possiamo dare anche se pochissimo.


Nel rapporto di coppia di tutti in giorni è impegnativo dare ogni giorno, anzi si innesca un meccanismo di pretesa. Infatti tutte le liti tra le coppie non sono mai per amore ma per pretesa, per egoismo.


E' la nostra illusione che ci fa funzionare nel modo non corretto.


Più ci focalizziamo sull'avere o sulla pretesa più saremo infelici e in balia delle vita.


Dobbiamo focalizzarci sul dare. L'aspetto più importante della nostra vita è quale causa stiamo mettendo e non quale effetto stiamo ricevendo.


Se ci stiamo chiedendo se rimanere o no con il proprio compagno, e perchè stiamo pensando che la felicità è qualcosa fuori di noi.


Stiamo pensando che la felicità è scegliere questa cosa o quest'altra cosa, avere questo ambiente quell'altro.


Invece la nostra felicità, è come viviamo il presente, è come ci viviamo le situazioni adesso.


Il nostro futuro dipende dalla causa che stiamo mettendo adesso.
Non dobbiamo più dare tanto peso a questo sogno del futuro che ci ruba il presente, ma dare invece il massimo peso a questo momento.


Ricordiamoci che la sofferenza deriva dal non avere delle cose. In ogni momento della nostra vita possiamo gioire di esserci, di viverla, oppure impazzire dalla sofferenza e dalla rabbia per quello che non siamo, o per quello che non abbiamo.


In quest'ultimo modo  soffriamo adesso e non cambiamo nulla.


Impegniamoci a non farci governare dai nostri pensieri.


Creiamoci pensieri positivi, pensiamo ad adesso, viviamoci il presente nel miglior modo possibile...e il futuro verrà da se....e sicuramente ponendo buone cause avremo buoni effetti........


Ho tratto questi pensieri dalle pagine che la mia cara amica Angela mi ha spedito..


Grazie..di esserci ....