Un cavalletto, una tela, un pennello io e tutta la mia passione....

Un cavalletto, una tela, un pennello io e tutta la mia passione....
...decido dove appenderla...la compro...ho già immaginato cosa disegnare...ma ogni volta è la prima volta...ho sempre paura di non farcela...ma una sera accade che.... incomincio...la tela è bianca...timidamente prendo la matita..pian piano prende forma.. è la mia voglia più nascosta..la parte di me più silenziosa, che si colora di sfumature..è semplicemente stupendo vedere come basta lasciarsi andare.....e mi ritrovo dopo un pò di giorni un'altra sorpresa....e incredula e fiera...appendo l'ennesimo dipinto.

mercoledì 23 maggio 2012

Ieri mattina ho preso coraggio e l'ho portato via da casa...

Questo è un nuovo inizio, che significa....

che ho dipinto questa tela per la mia dolce nipotina che è in attesa dello splendido Gabri e che ha messo su casetta da un mesetto circa, e mi ha chiesto di dipingergli questo quadro.

Per me è stato un pò difficile dipingerlo e sapere che non l'avrei appeso alle mie pareti di casa e che non l'avrei potuto vedere ogni giorno......

Ieri mattina ho preso  coraggio e l'ho portato via ...

Adesso è appeso alla parete della sua casa e sono contenta perchè lei desiderava un mio dipinto e io sono felice che la mia opera stia con lei.

Mi ha già commissionato  un nuovo dipinto....

bellissimo!!!!!....

Dovrei farcela anche questa volta... ne sono sicura perchè mi emoziono sempre più ogni volta che ne finisco uno...

domenica 20 maggio 2012

tratto dal libro : “Il buddista riluttante- Viaggio di un occidentale alla scoperta del buddismo” – ediz.Esperia

La nostra felicità non dipende da qualcun’ altro.
Quel particolare tipo di felicità DURATURA ,che può essere il fondamento della nostra vita, non è dipendente da cause esterne, può scaturire solo dall’INTERNO.
E’ questo cambiamento interiore , nell’INTERPRETAZIONE della realtà , che da solo determina il successo o la sconfitta nella ricerca di una vita felice..
Se siamo deboli i problemi ci sovrastano e diventano insormontabili, un vero e proprio Monte Everest da scalare.
Se siamo forti , rimpiccioliscono e diventano solo una PROVA che possiamo SFIDARCI a superare.
Inoltre, questa nuova percezione della realtà , trasforma l’intera natura dell’equazione. La sfida non sta più nell’affrontare il problema , ma nel diventare PIU’ FORTI, nel costruire una FORZA INTERIORE tale, da non farsi abbattere dall’insorgere delle difficoltà. Questo cambiamento , rappresenta il nocciolo di tutta la faccenda e una delle promesse solenni della pratica del Buddismo di Nichiren è quella di accrescere costantemente la nostra SICUREZZA INTERIORE e la nostra AUTOSTIMA.
Il paradosso straordinario che sta al centro di questa pratica è che non basta vedere PROBLEMI e DIFFICOLTA’ come fattori inevitabili della vita. Dobbiamo IMPARARE a considerarli FONDAMENTALI per la nostra CRESCITA e la nostra FELICITA’…(stimolo per un’ulteriore crescita)…L’idea essenziale del buddismo quindi è , che i problemi e le difficoltà siano uno STRUMENTO , un’OPPORTUNITA’, per la nostra crescita SPIRITUALE. Se ci pensate un attimo , sono l’unica “palestra spirituale” in città , la prova indispensabile senza la quale non possiamo sviluppare il “muscolo dello spirito”, che serve a condurre una vita ricca e felice.E’ un dato di fatto, e tutti ne abbiamo sperimentato il funzionamento. Quando superiamo un problema , proviamo un grande senso di soddisfazione personale più grande è il problema risolto , maggiore è l’ebbrezza provata. Per un pò ci sentiamo forti e gratificati, abbiamo maggiore fiducia nella nostra capacità di affrontare le difficoltà, non solo in quelle particolari situazioni, ma in ogni circostanza della vita e delle nostre attività.Questo è un punto chiave. Da quella maggiore sicurezza deriva un maggiore senso di benessere. In fondo il buddismo chiede solo di avere sempre ben presente quest’idea e di esserne ben consapevoli, rafforzandola con l’ENERGIA e la SICUREZZA INTERIORE che DERIVANO dalla PRATICA QUOTIDIANA.
Questo è l’atteggiamento diverso a cui tendiamo : i problemi rimangono gli stessi, ma la nostra CONVINZIONE di poterli SUPERARE è PROFONDAMENTE CAMBIATA, e se siamo certi di poterli superare , questi nostri problemi CAMBIANO ASPETTO, e non appaiono più così preoccupanti o intimidatori.
Per questo li chiamiamo : SFIDE !
E’ anche questo un cambiamento estremamente significativo , in quanto i problemi sono comunemente considerati NEGATIVI e DEPRIMENTI . Mentre le SFIDE sono STIMOLANTI ed EDIFICANTI.
E’ importante sottolineare che non stiamo parlando di STOICISMO, non stiamo dicendo di sopportare le difficoltà, o di sviluppare spalle larghe per potere sostenere grossi pesi. Stiamo parlando di TRASFORMARE le difficoltà , in una fonte di BENESSERE per noi e gli altri. Un insegnamento che all’inizio può sembrare “strano” , per non dire “astruso” , si rivela dunque immensamente LIBERATORIO.
Il buddismo ci insegna che paradossalmente, se crediamo che la nostra FELICITA’ dipenda dall’assenza di problemi e difficoltà , stiamo mettendo in atto una strategia destinata a fallire, perché NON ESISTE una simile condizione!
Se invece tendiamo ad un PROFONDO e DURATURO BENESSERE da mettere al centro della nostra vita, possiamo trovarlo solo in mezzo ai PROBLEMI che la vita ci pone DAVANTI, AUMENTANDO IL CORAGGIO e la SAGGEZZA per sfidarli e superarli !

Come riconoscere l'amore del cuore


Molti si chiedono: cos'è veramente l'amore? Come riesco a distinguerlo da altri sentimenti di affetto? Sappiamo che possiamo trovarlo nel cuore, al centro del quarto chakra. Eppure, molti quando l'incontrano per la prima volta si chiedono: dov'è?
L'energia del cuore non ha infatti alcuna sfumatura sentimentale. L'amore non è emozione e segue dei ritmi completamente diversi: le emozioni vanno e vengono, sono soggette alle situazioni, hanno degli alti e bassi; l'amore è costante, è un sintonizzarsi con se stessi. Le emozioni legate all'innamoramento passano, mentre l'amore resta.
L'amore non dipende quindi dal partner, ma dal nostro centro. E' uno spazio al centro del nostro petto che permette ai pensieri e ai sentimenti di entrare e di uscire incondizionatamente, accetta tutti i moti interiori senza giudizio, non ci paragona con gli altri e non confronta i nostri comportamenti con i nostri ideali.
Lama Yesce, il nostro primo maestro tantrico, parla dell'amore come «uno stato mentale infuso di chiarezza, di semplicità e tolleranza, dotato di serena saggezza e di profonda compassione. Consiste nell'aprire totalmente il nostro cuore, mantenendolo tale il più possibile.»

L'energia del cuore

L'energia del cuore accoglie e accetta anche tutte le altre energie, non conosce le parole «buono e cattivo», è un'energia piuttosto fresca, non focosa, priva di passioni o antipatie; con la sua imparzialità distaccata riesce a comprendere tutti gli opposti, accetta senza condizioni e accoglie anche il partner senza critiche o pretese.
L'amore vibra con le emozioni, ma senza lasciarsi coinvolgere. L'amore ha la capacità di amare la realtà così come è, di conoscere tutti i difetti di un partner e di continuare ad amarlo. Considerando il partner nella sua interezza, l'amore diventa una forza incredibile.
Indicare nel cuore la sua sede non è una metafora, quello è il reale spazio fisico nel quale proviamo amore, sentimento che si traduce con la sensazione di essere completi e colmi, in pace con noi stessi, accoglienti e vasti, in grado di comprendere ciò che viene da dentro e ciò che arriva dal mondo.
L'amore si rivolge al proprio essere nella stessa misura in cui si rivolge agli altri. Chi afferma di amare gli altri più di sé stesso in realtà non ama: insegue un'idea. Se amiamo non saremo mai vittime o martiri, ma semplicemente felici. L'amore non conosce altruismo come non conosce egoismo, perchè accetta ad entrambi.
L'amore ha un ampio respiro, in senso metaforico come in senso reale. Un chakra del cuore aperto si manifesta esattamente con una sensazione di apertura nel petto, un libero fluire del respiro che attraversa il torace con il suo movimento ritmico e si ripercuote negli altri chakra, sia alti che bassi.
Per questa ragione i buddisti meditano sul respiro: oltre a rendere la mente più equilibrata e concentrata, ci riporta al nostro chakra centrale, dandoci un'incredibile stabilità interiore.
Collegare i nostri pensieri, sentimenti e sensazioni mutevoli alla continuità del respiro è forse la strada maestra per nutrire e aprire l'energia del cuore. Questo ci porterà a una comprensione delle cose che non proviene dall'intelletto, ma dall'intuizione, e deriva direttamente dalle esperienze vissute con intensità.
Il chakra del cuore è collocato esattamente nel mezzo degli altri sette, mette in contatto i tre chakra personali inferiori con quelli spirituali superiori.

La via verso l'amore

L'amore non è qualcosa che possiamo aspettarci di ricevere. Finché non ci collegheremo con l'energia del nostro cuore, non saremo in grado di accorgerci se qualcuno ci ama.
Come nella sessualità, anche rispetto all'amore abbiamo un limite di sopportazione e a volte, quando ci innamoriamo di una persona, inconsciamente usiamo qualche strategia del secondo o del terzo chakra per uscirne. La ragione di questo comportamento è che non siamo abituati a tanto amore: dobbiamo imparare ad aprire il nostro cuore passo per passo.
Amare presuppone aprirsi nella mente, il che significa smettere di determinare la nostra vita con il pensiero e consiste nel permetterci di cogliere quegli stimoli sottili che vengono dai chakra superiori.
Quando siamo «nel cuore», i pensieri diventano silenziosi e formano un vuoto all'interno del quale può sorgere un'altra potenzialità nella nostra mente: l'intuizione che vede e comprende in modo istantaneo e in un'ottica più ampia.
Amare presuppone anche di renderci attivi emotivamente, senza trattenere le emozioni per paura, vergogna, perché pensiamo che non siano adeguate o accettabili. Anzi, richiede proprio di liberare la pressione nella nostra pancia (secondo chakra), esprimendo e regalando le emozioni.
In questo modo diamo nutrimento al corpo fisico e ai tre chakra inferiori. Per amare bisogna avere dei chakra inferiori forti, sentirsi a proprio agio nel corpo, nel proprio io, nei sentimenti e nei rapporti con gli altri. Viceversa, l'amore non trova un appoggio dal quale espandersi.
Prima di poter aprire il cuore, dovremo esserci creati un Io forte che non si senta dipendente, cioè un Io maturo e non infantile, sempre bisognoso di qualcosa e di qualcuno.
Accettare gli altri va di pari passo con l'accettare se stessi, stare bene con gli altri è più facile per chi sa stare bene anche da solo; essere intimi all'interno della coppia è qualcosa di molto simile all'essere soli: in entrambi gli stati diventiamo intensi e veniamo inevitabilmente sollecitati da ciò che in noi richiede ancora attenzione, dedizione, impegno o accettazione.
L'amore è la cornice della consapevolezza, all'interno della quale la nostra solitudine può trasformarsi in un profondo «stare bene con se stessi» che, una volta conosciuto, può essere anche condiviso, senza entrare in ansia.
Ma il nostro cuore si aprirà soltanto se sarà libero. Arrivare all'energia del cuore significa infatti abbandonarsi a se stessi, saltare verso l'interno, e non può mai essere frutto di un'imposizione. Solo così dare e ricevere diventano azioni autentiche, senza attaccamenti o rimorsi.
Nel buddismo la strada verso il cuore viene chiamata «la via del bodhisattva». Non è possibile arrivarci senza impegno e senza sforzi: richiede continue attività pratiche e meditazioni guidate dal desiderio di realizzare l'amore nel proprio corpo e nella propria mente. Il rapporto di coppia è un'ottima occasione per percorrere questa strada e diventare così persone sempre più colme di amore.
L'amore non cade dal cielo come l'innamoramento o l'attrazione, né si può ottenere con la volontà o con lo studio. Richiede invece il dedicarsi con passione a noi stessi, alla nostra vita interiore, permettendo a tutti gli avvenimenti importanti di collegarsi al nostro centro, in uno spazio interiore che li comprende nella loro interezza.

L'abbraccio

L'esercizio che proponiamo di seguito, l'abbraccio del cuore, può essere d'aiuto in quest'ottica. Anche se è semplice, provandolo vedrete che porta in sé la potenzialità di creare amore e intimità, instaurando un legame profondo con l'amato. Chi ha bevuto una volta questo nettare, rimarrà assetato finché non ritornerà di nuovo alla fonte.
Prendetevi cinque minuti per un abbraccio: rimanete entrambi in piedi per mantenere il flusso energetico dal basso verso il cuore, e abbracciatevi in modo tale da essere in contatto totalmente, dai piedi alla testa. Respirate con consapevolezza e dirigete l'attenzione della mente alle sensazioni corporee e alle emozioni senza usare le parole.
Ripetete questo abbraccio ogni giorno, per esempio la mattina prima di andare al lavoro. Restate con l'attenzione concentrata sul corpo, in modo da percepire anche le piccole sensazioni, i piccoli spostamenti di energia, o i movimenti nella forma dell'aura.
Cosa senti? Quali parti del corpo e quali chakra sono aperti verso il partner? Quali invece sono chiusi? Dove non senti niente? Dove fluisce qualcosa? Ti senti nutrito, soffocato o liberato? Cosa eviti e cosa ottieni attraverso le tue strategie di difesa (per esempio: parlare, tossire, muoverti, ridere, trattenere il respiro)?
Se hai la sensazione che non accada nulla, lascia fluire questo nulla nel corpo e ciò che provi per esso. Ripeti l'esercizio per un mese, aumentando gradualmente la durata dell'abbraccio (fino a dieci minuti). Se nasce un desiderio sessuale, restate ugualmente abbracciati: separate il sesso da questo rituale. Chiudetelo con un saluto o una parola (volendo, potremo condividere la nostra esperienza con il partner raccontandogliela).
Può darsi che inizialmente ci saranno dei momenti in cui non sentirete nulla e vi chiederete: «Ma che senso ha? Lasciamo perdere!». E' importante invece non smettere, ma osservare questi pensieri e continuare l'esercizio, focalizzando l'attenzione sul respiro e sulle sensazioni corporee. Quando andate a contattare il vostro cuore, la prima cosa che spesso incontrate è un grande vuoto, la noia, il niente.
Vi può anche accadere di sentirvi completi in voi stessi e, come per miracolo, di annullare i confini col partner, nonostante vi resti la chiara percezione dei vostri limiti: vi siete uniti energeticamente. Si è ripetuto lo stesso fenomeno che avviene quando vi innamorate, ma questa volta in forma più consapevole, anche se meno coinvolgente. E' meraviglioso però sapere che, volendo, potete riassaporarlo tutti i giorni grazie ad un semplice abbraccio.
Dopo averlo praticato per uno o due mesi, potete inserirlo anche nei giochi erotici: per esempio, come inizio prima di passare alle carezze e ai baci. In questo modo un rito amoroso potrà diventare una meditazione a due.