Un cavalletto, una tela, un pennello io e tutta la mia passione....

Un cavalletto, una tela, un pennello io e tutta la mia passione....
...decido dove appenderla...la compro...ho già immaginato cosa disegnare...ma ogni volta è la prima volta...ho sempre paura di non farcela...ma una sera accade che.... incomincio...la tela è bianca...timidamente prendo la matita..pian piano prende forma.. è la mia voglia più nascosta..la parte di me più silenziosa, che si colora di sfumature..è semplicemente stupendo vedere come basta lasciarsi andare.....e mi ritrovo dopo un pò di giorni un'altra sorpresa....e incredula e fiera...appendo l'ennesimo dipinto.

giovedì 23 agosto 2012

"Il senso di colpa in realtà, ti viene messo addosso da chi ti VUOLE DOMINARE, quindi liberati dai sensi di colpa."



Credo che non esista essere umano che non sia ammalato di SENSI DI COLPA
Riconoscere i propri sensi di colpa è difficile poiché significa ammettere la propria incapacità e la propria debolezza andando a toccare due fattori molto delicati e cioè :
  • l'IDEA DI PERFEZIONE grazie alla quale ognuno di noi è profondamente convinto di essere sempre perfetto e senza colpa alcuna
  • il proprio IDEALE DELL'IO, cioè quello che noi vorremmo essere o a cui aspiriamo, e col quale continuamente ci troviamo a confrontarci. Questo ideale dell'io è sempre sproporzionato rispetto alle nostre reali capacità
E' necessario comprendere che :
  • I sensi di colpa sono un gran peso e non consentono una vita serena e soddisfacente poiché ci allontanano dai nostri desideri e dal nostro progetto di vita.
  • I sensi di colpa si sono formati nel rapporto con la madre quando eravamo molto piccoli e rappresentano tutto ciò che essa ci proibiva, oppure che noi stessi abbiamo creduto non essere gradito a nostra madre.
  • La proibizione materna e/o paterna non è stata solo quella esplicita, anzi essa ci è stata passata soprattutto dal loro comportamento esterno che veniva poi interpretato dalle nostre menti ancora poco sviluppate e quindi incapaci di capire coerentemente
Antonio Mazzetti dice spesso che ognuno di noi ha almeno centomila comandamenti interni che non conosce e non riconosce come tali, ma ai quali ubbidisce ciecamente in modo assoluto. Questi comandamenti sono stati scritti dentro di noi dalla madre e/o dal padre quando eravamo piccoli; sono il super-io freudiano.

Infatti i sensi di colpa si basano sulla paura interiorizzata, spesso inconscia, di un giudizio negativo (nessuno infatti ha paura di un giudizio positivo), e che tale giudizio negativo comporterà una punizione che un bambino piccolo vivrà sempre come un rifiuto o una minaccia di ritiro dell'amore materno stesso.

In definitiva il senso di colpa ci dice "sei colpevole e verrai condannato e punito con l'abbandono", che per un bambino piccolo significa con la morte. Quindi sotto ogni senso di colpa c'è sempre il terrore del rifiuto, dell'abbandono e della morte.

Per lavorare sui sensi di colpa è necessario :

     - vederli
     - affrontarli con determinazione e costanza
     - ridurre sempre più le strategie e gli strumenti difensivi personali messi in atto contro il sentire, aiutandosi ad accentuare l'azione proibita in forma terapeutica, imparando a ridurre le resistenze e non a rinforzare lo stimolo.
  1. Un punto fondamentale è perdonarsi ed imparare a farlo, ad ogni fallimento durante questo tipo di lavoro, altrimenti i sensi di colpa si nascondono di nuovo nell'inconscio e si trasformano nella assenza di desideri
Louise Hay afferma che i sensi di colpa sono delle emozioni assolutamente inutili, perché non fanno star bene nessuno e non riescono a cambiare nessuna situazione.

Tuttavia il senso di colpa ha una sua utilità specifica e cioè ci consente di comprendere che nascondiamo una colpa reale.
Antonio Mercurio afferma che ogni senso di colpa nasconde una colpa reale.

La colpa reale è quella colpa che l'individuo commette nel non realizzare il proprio progetto di vita, la finalità per la quale l'Universo gli ha fatto dono della vita.
Colpa reale è rimanere ancorati ai meccanismi infantili e rifiutarsi di nascere al proprio progetto del se.

Ogni senso di colpa ha come radice una colpa reale, di cui diviene campanello d'allarme, di come siamo ancorati al potere materno e paterno.

Pertanto, riassumendo, quando ci sentiamo in colpa a causa dei sensi di colpa dobbiamo, secondo me, procedere nel modo seguente:
  • Mi sento in colpa
  • E' un senso di colpa?
  • Da quale proibizione materna diretta o indiretta mi deriva?
  • Quali resistenze o meccanismi difensivi adotto per ridurre la sofferenza?
  • Se non li affronto e non costruisco "qui ed ora" un progetto per uscire da questo tipo di senso di colpa che sento oggi, mi assumerò una colpa reale contro la mia persona e la mia coscienza.
  • Nel fare il progetto di liberazione, devo tenere presente sia il grado di libertà che possiedo, sia il concetto di perdono che quello di complicità.
  • Soprattutto non devo mai scoraggiarmi, poiché il lavoro sui sensi di colpa è lungo e difficile ma ripaga sempre con benessere e libertà.
  • Ogni piccola vittoria sui sensi di colpa dà una particolarissima soddisfazione, senso di appagamento e di vitalità altrimenti irraggiungibile con altre esperienze.

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