Un cavalletto, una tela, un pennello io e tutta la mia passione....

Un cavalletto, una tela, un pennello io e tutta la mia passione....
...decido dove appenderla...la compro...ho già immaginato cosa disegnare...ma ogni volta è la prima volta...ho sempre paura di non farcela...ma una sera accade che.... incomincio...la tela è bianca...timidamente prendo la matita..pian piano prende forma.. è la mia voglia più nascosta..la parte di me più silenziosa, che si colora di sfumature..è semplicemente stupendo vedere come basta lasciarsi andare.....e mi ritrovo dopo un pò di giorni un'altra sorpresa....e incredula e fiera...appendo l'ennesimo dipinto.

venerdì 16 dicembre 2011

TEORIA DEI FIORI DI BACH





Quanta più ansia e paura esistono nella nostra vita, tanto più cerchiamo di mantenere il controllo. E quanto più manteniamo il controllo, tanto più aumentano l’ansia e la paura. Tutti abbiamo fatto quest’esperienza: quando abbiamo deciso di risparmiare, si è rotta la macchina o comunque si è verificata una circostanza che ci ha fatto spendere più soldi di prima. Lo stesso succede nelle relazioni sentimentali: abbiamo sentito il nostro partner diverso, più sfuggente, abbiamo aumentato il controllo su di lui, magari bersagliandolo di domande, o leggendo i suoi sms, e lo abbiamo perso del tutto. Il famoso detto: “Se ami qualcuno lascialo libero” ha una sua grande saggezza.

Un altro ambito che ci dimostra quanto il controllo sia controproducente è quello delle diete dimagranti: magari stiamo a stretto regime per un po’ ma poi qualcosa dentro di noi si ammutina, e ci fa mangiare e riguadagnare peso più di prima.

Allora che cosa bisogna fare, lasciare andare tutto? Vivere nella totale anarchia e mancanza di programmazione? Naturalmente no, sarebbe impossibile in una civiltà come questa. Ma c’è una via di mezzo: fare una cosa al meglio e poi lasciarla andare. In altre parole: non essere legati al risultato finale.


Bisogna accettare che le cose non vadano come vogliamo noi, e ci apre dentro uno spazio che permette alle cose di accadere, senza che noi resistiamo o manipoliamo. Quante volte ci siamo detti: “voglio andare lì” e ci siamo ritrovati invece da un’altra parte? E se ci siamo distaccati da quello che volevamo in partenza, non abbiamo forse visto che la spiaggia sulla quale ci ha portato la corrente della vita è migliore del porto sicuro verso il quale abbiamo creduto di voler andare a tutti i costi?

L’attaccamento al risultato finale blocca l’energia, invece di espanderla. Si sa che cercare disperatamente un partner produce l’effetto opposto. In effetti come dice un grande terapeuta americano “L’amore è quella cosa che accade quando si è occupati a fare altro” . Il desiderio d’amore va piantato nell’Universo, innaffiato con piccoli atti di amore quotidiano verso tutti, e poi lasciato andare. Se si riesce a distaccarsi dal risultato finale l’Amore irromperà prepotentemente nella nostra vita, magari in una forma o in un modo migliore di quello che avevamo pensato.

Come l’acqua non ha una sua forma precisa, ma prende quella del contenitore. Dobbiamo adattarci alle circostanze, ad essere flessibili. In altre parole questo rimedio ci aiuta a non farci condizionare dai modelli esterni, ma di prendere come misura unicamente noi stessi. Solo quando noi, come l’acqua, plasmiamo la nostra vita su noi stessi, ci rendiamo conto che essere rigidi va contro tutto ciò che è bello e sano

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